Avevo appuntamento in un giardino privato in centro a Milano per vedere una moto ferma da molto tempo all’aperto. Non ho raggiunto un accordo con il proprietario, perché come capita spesso la richiesta economica supera di gran lunga il valore oggettivo e quello emotivo sommati tra loro e moltiplicati ancora per 2. Comunque la trattativa era disturbata da un’altra presenza che mi ammiccava da dietro quella moto: una #Vespa bianca, targata VE, ricoperta da un fango decennale e con un vaso di fiori appoggiato sulla sella. E’ davanti a questo tipo di immagini che scatta l’impulso irrazionale della sfida allo spazio, al tempo e al denaro che mi fa decidere per l’acquisto. Contro ogni logica. Comunque la sera stessa la Vespa è nel mio garage, non proprio un gioco da ragazzi incastrarla tra altre 7 sorelle, 3 moto e una Fiat 500 (sfida allo spazio). Il giorno le faccio un po’ di foto scoprendo che poi non è così messa male, in barba all’evidenza, al color ruggine della pedana, e soprattutto alla pedivella d’accensione bloccata. WD40 nel foro della candela, che di solito fa miracoli, e arrivederci a domenica prossima. Per le settimane seguenti, di notte (tempo) dopo che tutti si sono addormentati inizio pulizie e smontaggi. Il pistone alla fine non si sblocca, e sono costretto a tirare giù tutto. L’albero con la biella ė un ammasso di ruggine come se fosse entrata acqua al posto della benzina, devo cambiarlo insieme a tanti altri pezzettini, (sfida denaro persa). Digito l’indirizzo magico ebay.it e aspetto i pacchi.
Poi, dopo qualche mese ho una mattinata libera, la spingo fuori dal garage e la fatica svanisce in una sgasata liberatoria ad una minima pressione di pedivella. Chi me l’ha fatto fare, ma ora so che sono pronto ad una nuova sfida.
Se incontrate una Vespa bianca targata Venezia a Milano, suonatemi, sono io.